lunedì 7 agosto 2017

Spazio cultura: "Agoghè: scuola militare e spirituale" - di Igor Colombo.


La disciplina tipica della società spartana era molto rigida e si differenziava dalle altre città Stato dell’antica Grecia e soprattutto da Atene, città dove nacque la Democrazia, per il fatto di essere prototipica di una forma di governo che non aveva mai conosciuto una tirannide , ovvero l’eunomia, ammirata da tutti gli oligarchici e che non ha mai vissuto eventi cospiratori al suo interno.
Questo modello di società poggiava le sue solide basi in una visione completamente militarizzata dei suoi abitanti e gli aristocratici formavano gruppi di guerrieri e non vi era differenza tra piccoli e grandi proprietari terrieri.
Gli spartani venivano forgiati al combattimento ed alla lotta fin da piccoli attraverso una rigida scuola di addestramento militare e spirituale in cui si sacrificava tutto per il bene della Patria. 
La prima prova cruciale che i neonati affrontavano a Sparta era la prova della loro integrità fisica da parte di un anziano, infatti, quando a Sparta nasceva un bambino, le autorità di Sparta si preoccupavano di valutare se il neonato avesse i requisiti fisici necessari per vivere nella collettività. 

La società di Sparta non ammetteva individui malati in quanto ritenuti un punto debole per la difesa della Patria e, gli stessi ancora in fasce, venivano abbandonati al loro destino su di una rupe e la volontà dei genitori non aveva alcuna importanza poichè ciò che contava era il bene della comunità.

Nella città di Sparta il privilegio di avere una lapide tombale spettava solo a due categorie: una era rappresentata dai guerrieri morti in battaglia e l’altra costituita dalle mamme decedute durante il parto, in entrambi i casi le autorità spartane consideravano che, sia i guerrieri che le mamme, avessero donato la propria vita per l’amor di Patria.
Una filosofia ed una legge che fa capire come a Sparta i figli si concepissero solo per il bene dello Stato e non per una forma di piacere individuale come quello di avere una famiglia.

I Bambini spartani all’età di sette anni venivano prelevati dalle rispettive famiglie e condotti in una sorta di collegio militare, chiamato Agoghè, e sottoposti ad un severo addestramento militare che trasformava quei bambini in guerrieri forti, coraggiosi, abili e spietati.
In questi campi di addestramento dovevano imparare a combattere, uccidere e sopportare qualsiasi dolore e fatica, di proposito e spesso venivano lasciati senza cibo affinchè loro stessi imparassero a cavarsela da soli, un percorso educativo che mirava ad insegnare la disciplina e temprare il carattere per forgiare futuri guerrieri degni del nome e della storia di Sparta.
Tutto nella società spartana era sacrificato al bene comune e non vi era spazio per i sentimenti individuali, si doveva avere l’idea e la forza di andare avanti anche quando si vedeva morire il proprio compagno, fratello o padre.
Con il passare del tempo questo addestramento diveniva sempre più duro e solo i più forti ed i più determinati riuscivano a resistere ed alla base di tutti i successi militare che ottenne Sparta nella sua storia, vi è l’Agoghè, quale palestra di vita e concezione paradigmatica di guerra, attaccamento ed amore alla propria Patria e difesa di essa contro chiunque volesse attaccarla e conquistarla.
La più grande soddisfazione e gratificazione per una famiglia spartana era quella di vedere il proprio figlio arruolato nell’esercito, ed erano proprio le stesse donne e mamme spartane, anch’esse famose per la propria forza fisica nell’antica Grecia, che, nel salutare il proprio figlio che andava in guerra , sussurravano tali parole: 
“Torna vittorioso con le tue armi o torna cadavere sopra il tuo scudo”. 
In pratica per quel modo di concepire la guerra e la battaglia era meglio la morte che la sconfitta.

Tutti i grandi eroi spartani come Leonida ed altri, seguirono questa tradizione consolidata da secoli ed infatti, nell’eroismo dei trecento alle Termopoli, si riesce a scorgere quanto quel severo addestramento avesse formato nel corpo, nella mente e nello spirito quei valorosi guerrieri, che sacrificarono la loro stessa vita per il bene comune di difesa dei confini, senza di loro non ci sarebbe stata Salamina e Platea e non ci sarebbe stata la gloriosa civiltà greca, prima, e romana, dopo.

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